Elezioni rinnovo EPPI
Modalità di voto
Le elezioni si svolgeranno esclusivamente in modalità telematica (art. 24 Regolamento Elettorale) dalle ore 07:00 del 2 maggio 2022 e senza soluzione di continuità, sino alle ore 17:00 del 6 maggio 2022, con servizio di assistenza agli aventi diritto al voto nella fascia oraria 9:00 – 17:00.
Possono esprimere il voto solo gli iscritti titolari di indirizzo PEC dichiarato e risultante negli archivi dell’Ente. Il PIN per l’esercizio del diritto di voto è generato su richiesta dell’iscritto compilando l’apposito form disponibile nell’AREA ELEZIONI della tua area riservata EppiLife.
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ANTEC ha sottoposto Ai Candidati delle liste EPPI per il rinnovo del CDA e del CIG 4 punti qualificanti, che si trasmettono ai candidati delle liste che concorrono alle elezioni EPPI, con l’auspicio che siano valutati e recepiti nei rispettivi programmi.
PUNTI PROPOSTI
- Visione di azione sinergica degli organismi di categoria comprendente, anche, la parte sociale: CNPI, EPPI, ANTEC, individuando programmi ed obiettivi condivisi, da attuare nell’interesse precipuo della Categoria;
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- Diversificazione della redistribuzione del contributo integrativo sui montanti degli iscritti più giovani, anche tralasciandone l’applicazione a quelli che, ormai, non vedrebbero significativi benefici derivanti da quelle crescite di montante contributivo;
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- Contribuire alla valorizzazione del titolo, al fine di implementare la platea degli iscritti nel complesso degli organismi di categoria;
- Allo stesso scopo, individuare altre categorie similari e compatibili che, attraverso l’iscrizione agli Ordini dei Periti Industriali possano aderire ad EPPI;
- Promuovere ed incentivare il rapporto di collaborazione con gli Atenei, per il raggiungimento delle finalità istituzionali degli organismi dei Periti Industriali;
- Favorire, attraverso forme di assistenza incentivata, la presenza di tirocinanti negli studi professionali dei Periti Industriali;
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- Consolidare e migliorare la trasparenza nei rapporti tra EPPI ed iscritti;
- Organizzare corsi di formazione previdenziale sul territorio, individuando referenti EPPI in ogni singolo Ordine territoriale.
- Mitigare le attuali forme limitative di partecipazione degli iscritti più giovani a concorrere alla gestione degli organi dell’Ente.
I candidati alla Presidenza delle due liste hanno cosí risposto:
Caro Amos, grazie del contributo e degli spunti di riflessione che hai voluto recapitare alla ns. casella di posta elettorale nella tua in qualità di presidente di Antec. I “punti proposti” da Antec sui quali è stata chiesto il nostro orientamento sono particolarmente stimolanti e sfidanti, ma è necessario preliminarmente fare una premessa: come tu sicuramente saprai molti dei punti trattati attengono ad indirizzi politici dell’Ente e sono quindi riconducibili a decisioni del Consiglio di Indirizzo Generale, mentre molte risposte anche puntuali si trovano, peraltro, nel nostro programma dove, senza entrare nel dettaglio, vengono esaminate tutte le tematiche che interessano l’ente e del quale ti invito a prenderne visione (www.esperienzaecontinuitapercrescere). Sul versante culturale, la nostra platea di iscritti, e in particolare quella appartenente alle fasce di età più giovani, va accompagnata in un percorso di consapevolezza su qual è il metodo di calcolo nel nostro sistema previdenziale e quali sono i fattori che determineranno il nostro assegno pensionistico di primo pilastro. La riforma pensionistica ha investito la nostra società nella metà degli anni novanta, portando al definitivo superamento del metodo di calcolo delle pensioni c.d. “retributivo” in favore del metodo “contributivo”. Per la nostra Categoria, priva fino a quel giorno di una copertura previdenziale obbligatoria, ha voluto dire trovarsi da un giorno all’altro a fare i conti con una realtà che, soprattutto i più giovani, devono conoscere perché vi adeguino in tempo i propri comportamenti. Eppi persegue da anni questo obiettivo attraverso gli Appuntamenti sul Welfare, incontri annuali dei dirigenti Eppi con la platea dei propri iscritti presso ogni sede di Ordine territoriale. E’ certamente auspicabile che questo fondamentale processo di educazione previdenziale venga strutturato, anche attraverso la formula individuata – che, tra l’altro, permetterebbe la crescita e la formazione di una futura classe dirigente. Il futuro della Categoria è dei giovani e perciò vanno aiutati nell’accesso alla professione e non solo. Ogni iniziativa volta ad incrementare i montanti previdenziali degli iscritti va perseguita, a maggior ragione quando questa va a tutelare i giovani. E’ assolutamente interesse anche di Eppi promuovere e sostenere iniziative condivise, che portino alla crescita culturale e numerica della Categoria. E’ quello che Eppi ha fatto e sta facendo attraverso varie iniziative, quali, ad esempio, gli Eppi in Tour, con i quali si intende rappresentare le eccellenze del lavoro del perito industriale. Massima disponibilità a proseguire su questa strada, anche in modo sinergico con tutti gli attori coinvolti. Allo stesso scopo, individuare altre categorie similari e compatibili che, attraverso l’iscrizione agli Ordini dei Periti Industriali possano aderire ad EPPI riteniamo che questa sia materia di competenze dell’Organo di rappresentanza della Categoria e che eventuali azioni di supporto vadano concordate con il Cnpi. Dopo queste, ritenute necessarie, premesse riprendiamo i “punti proposti” da Antec sui quali è stata chiesto il nostro orientamento ai quali puntualmente cerchiamo di dare una risposta: 1) Visione di azione sinergica degli organismi di categoria comprendente, anche, la parte sociale: CNPI, EPPI, ANTEC, individuando programmi ed obiettivi condivisi, da attuare nell’interesse precipuo della Categoria. E’ assolutamente interesse anche di Eppi promuovere e sostenere iniziative condivise, che portino alla crescita culturale e numerica della Categoria. La condivisione è un passaggio fondamentale nell’individuazione di queste possibili iniziative, rappresentando Eppi una platea di iscritti non sovrapponibile agli iscritti agli ordini territoriali e, per questo, soggetta ad un regime di vigilanza assimetrico rispetto agli altri organismi di categoria. 2) Diversificazione della redistribuzione del contributo integrativo sui montanti degli iscritti più giovani, anche tralasciandone l’applicazione a quelli che, ormai, non vedrebbero significativi benefici derivanti da quelle crescite di montante contributivo. Ogni iniziativa volta ad incrementare i montanti previdenziali degli iscritti va perseguita, a maggior ragione quando questa va a tutelare i giovani. Per quanto sia materia che esula dalle competenze del Cda, si rappresenta la difficoltà, anche giuridica, di attuare questa decisione, a tutti gli effetti discriminatoria. Il concetto di entità “trascurabile” o “non significativa” potrebbe non essere considerato rilevante dai ministeri vigilanti, così come potrebbero suscitare rimostranze da parte degli iscritti che vedessero penalizzato il proprio assegno pensionistico da questa scelta. 3) Contribuire alla valorizzazione del titolo, al fine di implementare la platea degli iscritti nel complesso degli organismi di categoria. E’ quello che Eppi ha fatto e sta facendo attraverso varie iniziative, quali, ad esempio, gli Eppi in Tour, con i quali si intende rappresentare le eccellenze del lavoro del perito industriale. Massima disponibilità a proseguire su questa strada, anche in modo sinergico con gli Ordini territoriali. La professione di perito industriale trova nei territori ampio riscontro e a testimoniarlo sono gli stessi redditi che evidenziano un primato del lavoro professionale dei periti industriali rispetto a quello di altre professioni pur vicine. Vi è, inoltre, da parte nostra, la massima consapevolezza che è il lavoro che genera i redditi, mentre questi alimentano i montanti previdenziali. Il rapporto stretto tra lavoro, redditi e previdenza non può, dunque prescindere dalla tutela e dalla valorizzazione del titolo. Allo stesso scopo, individuare altre categorie similari e compatibili che, attraverso l’iscrizione agli Ordini dei Periti Industriali possano aderire ad EPPI. 4a) Promuovere ed incentivare il rapporto di collaborazione con gli Atenei, per il raggiungimento delle finalità istituzionali degli organismi dei Periti Industriali. Riteniamo che questa sia materia di competenza dell’Organo di rappresentanza della Categoria e che eventuali azioni di supporto vadano concordate con il Cnpi. Riteniamo che l’autonomia e il rispetto dei ruoli vadano valorizzati al fine di massimizzare i risultati Favorire, attraverso forme di assistenza incentivata, la presenza di tirocinanti negli studi professionali dei Periti Industriali. Eppi interviene su questa materia con un capitolo dedicato dei benefici assistenziali, attraverso contributi erogati ai professionisti che ospitano tirocinanti. E’ una forma di assistenza, ancorché sia anche in questo caso il Cig a doverla individuare, per noi assolutamente condivisibile. Organizzare corsi di formazione previdenziale sul territorio, individuando referenti EPPI in ogni singolo Ordine territoriale. Eppi persegue da anni questo obiettivo attraverso gli Appuntamenti sul Welfare, incontri annuali dei dirigenti Eppi con la platea dei propri iscritti presso ogni sede di Ordine territoriale. Attraverso questa formula è stato possibile incontrare ogni anno, nelle sedi indicate dagli ordini, migliaia di periti industriali liberi professionisti e non, unitamente a praticanti. E’ certamente auspicabile che questo fondamentale processo di promozione ed educazione previdenziale venga strutturato anche attraverso la formula individuata – che, tra l’altro, permetterebbe la crescita e la formazione di una futura classe dirigente. 4b) Mitigare le attuali forme limitative di partecipazione degli iscritti più giovani a concorrere alla gestione degli organi dell’Ente. Non esiste alcuna forma o norma limitativa della partecipazione dei giovani alla gestione dell’ente, a parte la norma che prevede la maturazione di un’esperienza almeno quinquennale in ambito amministrativo. Tale norma, di per sé, non è tanto volta ad escludere i giovani dal governo dell’ente, quanto piuttosto a garantire l’ingresso in Eppi di colleghi che abbiano le conoscenze base di un processo amministrativo. Spero di essere stato esaustivo ma ancora una volta ti invito a consultare il ns. sito nel quale sicuramente e con dovizia di particolari potrai trovare molte delle risposte che la curiosità tipica del perito industriale ti induce ad approfondire. Con stima Paolo Bernascon | Preg.mo Presidente ANTEC Per. Ind. AMOS GIARDINO Grazie per l’opportunità che ci dai per approfondire le tematiche contenute nel ns. programma elettorale e grazie per gli spunti che ci sottoponi. Sostanzialmente i ns. punti n° 1, 2 e 3 corrispondono perfettamente a quanto da Te segnalato. Ma, andiamo per ordine: 1) Visione di azione sinergica degli organismi di categoria comprendente, anche, la parte sociale: CNPI, EPPI, ANTEC, individuando programmi ed obiettivi condivisi, da attuare nell’interesse precipuo della Categoria; Come è ben intuibile dalla lettura del punto 1 del nostro programma, il presupposto politico della auspicabile nostra gestione fonda sulla centralità della figura del Perito Industriale. Pertanto non si può prescindere dal dover contemperare, nel suo interesse, tutte le voci che possono contribuire alla individuazione dei temi e delle scelte che andranno intraprese per la crescita e per l’affermazione della figura professionale. Il CNPI nella gestione della politica di categoria dei Periti Industriali, l’EPPI nella gestione della Previdenza e dell’Assistenza ai Periti Industriali, l’ANTEC quale parte sociale della categoria; tutti loro possono e devono contribuire, ognuno per la sua parte, alla crescita della professione di Perito Industriale. 2) Diversificazione della redistribuzione del contributo integrativo sui montanti degli iscritti più giovani, anche tralasciandone l’applicazione a quelli che, ormai, non vedrebbero significativi benefici derivanti da quelle crescite di montante contributivo; Nel nostro punto 2 di programma si tratta ampiamente dell’argomento di cui al 2° vostro spunto di riflessione e come è ben leggibile, forte è il nostro impegno in tal senso. D’ altra parte, così come è ben noto ai più, costruire un montante contributivo dignitoso passa, paradossalmente, per cospicui versamenti contributivi fin dal primo inizio della carriera professionale e ciò ad un giovane, all’inizio dell’attività è quasi certamente impossibile. E’ per questo che ci sembra possibile aderire a questa buona idea, intesa come aiuto ai giovani a meglio guardare al loro futuro previdenziale, rendendo, anche, così più appetibile l’adesione alla cassa. A questo fine si potrebbe riservare una quota parte del contributo integrativo o quota proveniente dai maggiori utili degli investimenti della Cassa, al fine di ottenere una maggiore rivalutazione dei singoli montanti. Il punto potrà essere approfondito e sarà oggetto di apposito studio sulle modalità di attuazione, naturalmente in caso di elezione. Inoltre, non possiamo assolutamente perdere di vista anche i Colleghi pensionati per i quali la Cassa, attualmente, non fa nulla: malgrado che questi abbiano contribuito alla formazione della ns. Riserva Straordinaria con i loro montanti che, ricordo continuano ad essere investiti ma, non più rivalutati… Anche chi non raggiunge un trattamento pensionistico dignitoso e, non può recuperare il proprio montate (contribuzione superiore a 5 anni) vorremmo legare la restituzione del montante ad un minimo per un trattamento pensionistico “decoroso”, per il resto, con la restituzione del montante, potremo liberare le risorse dell’Ente che,altrimenti si trova a gestire queste posizioni con un ulteriore aggravio di tempi e costi. 3) Contribuire alla valorizzazione del titolo, al fine di implementare la platea degli iscritti nel complesso degli organismi di categoria; Allo stesso scopo, individuare altre categorie similari e compatibili che possano aderire ad EPPI; Promuovere ed incentivare il rapporto di collaborazione con gli Atenei, per il raggiungimento delle finalità istituzionali degli organismi dei Periti Industriali; Favorire, attraverso forme di assistenza incentivata, la presenza di tirocinanti negli studi professionali dei Periti Industriali; Ampio spazio e molteplicità di spunti sono contenuti nel nostro programma relativamente alla complessità dei temi proposti nel vostro 3° elemento di riflessione. In particolare ci piace richiamare quanto previsto ai punti 7, 8 e 9 del programma di Obiettivo Comune. In realtà la nostra visione, mette in primo piano la crescita della categoria, che alla luce dei possibili sviluppi legislativi, ove opportunamente interpretati ed attuati, prefigurano possibili ricadute positive sull’ampliamento della platea degli iscritti all’albo e, di conseguenza alla cassa. Siamo convinti che decisioni di rilevanza per l’intera categoria, quale la eventuale cooptazione di altri professionisti nella ns. cassa, vadano condotte con trasparente coinvolgimento di tutti gli iscritti con una specifica informativa e con appositi incontri sul territorio; scelte di questa natura, non riteniamo corretto, non possono essere calate dall’alto senza considerare l’impatto che possono significare sui nostri colleghi. 4) Consolidare e migliorare la trasparenza nei rapporti tra EPPI ed iscritti; Organizzare corsi di formazione previdenziale sul territorio, individuando referenti EPPI in ogni singolo Ordine territoriale. Mitigare le attuali forme limitative di partecipazione degli iscritti più giovani a concorrere alla gestione degli organi dell’Ente. Anche qui non possiamo non rilevare convergenze, compiutamente espresse ai 4, 5 e 8 del nostro programma. Difatti più volte rileviamo e registriamo diffuso malcontento da parte degli iscritti alla cassa, per ciò che riguarda la comunicazione con l’Ente; questo ci ha posto e ci pone nella necessità di esserne giusti interpreti e di porre le condizioni per far tornare ad essere dialogante l’Ente con l’iscritto, che, attualmente, tende a sentirsi vessato anziché assistito. E’ per questo che istituiremo lo sportello di “ Previdenza amica “, anche interagendo con gli Ordini Territoriali, facendo partecipare in modo significativo gli iscritti al dibattito per recepire le loro richieste, i loro suggerimenti e, non ultimo per importanza, anche le loro recriminazioni. Tutto questo dovrà essere inserito in un processo di “alfabetizzazione” previdenziale che possa, in futuro, formare adeguatamente i prossimi Dirigenti di Categoria. Cordialmente i candidati di “ Obiettivo Comune” |