Presa di posizione sul caso DELOITTE

Quanto la richiesta avanzata giorni fa da parte della DELOITTE, di inserire nella Piattaforma banca e cessione del credito un video per ogni asseverazione rilasciata ed in particolare “Un video per singolo SAL”, rappresenti un’offesa nei confronti di intere categorie di professionisti, in quanto segnale evidente di un pregiudiziale sospetto di dolo, un maggior onere per il lavoro del professionista e costituisca una violazione della privacy, abbiamo abbondantemente detto e letto.
Non per questo la “politica” ha avvertito la necessità, forse perché autogiustificatasi per via dell’impegno elettorale, di intervenire per fermare questa pazza giostra di adempimenti non previsti dalla norma che regola la materia, frutto di ingerenze indebite, illegittime e/o arbitrarie e che vedono i tecnici “asseveratori” oggetto di un inaccettabile ricatto determinato dallo “stato di necessità” degli operatori del settore e dei committenti da una parte e dello strapotere dei soggetti erogatori delle somme dall’altra.
E quella della richiesta del video non è né l’unica richiesta della DELOITTE né l’ultima in ordine di tempo (vedasi richiesta di Poste Italiane di creare il ruolo di “Responsabile dei servizi di asseverazione tecnica”), pur nell’imminenza dello scadere del termine del 30 settembre, giustificata, “nell’interesse dell’asseveratore”, “per una maggiore garanzia del suo operato”. Trascurano di rivolgersi a professionisti a cui, di norma, è affidata la sicurezza delle abitazioni dei cittadini e delle infrastrutture, il controllo dell’impiego del denaro pubblico e privato nel corso della realizzazione delle opere.
Nel caso del Superbonus 110%, invece, altri privati, impongono modalità di lavoro non previste all’interno di una norma regolata da leggi emanate dal Parlamento.
Riteniamo che la vicenda del Superbonus 110%, ancor più con le ultime indebite novità introdotte, rappresenti un caso emblematico di come complicare una norma, caricandola di oneri non previsti né per il cittadino né per il professionista che opera al suo servizio.
Sebbene non rappresenti una novità, ma sicuramente ne rappresenta una “vetta” tra le più alte, crediamo che su questo si debba intervenire da parte delle libere professioni: non si può esser certi che quanto oggi viene imposto a tecnici liberi professionisti non coinvolga, in futuro, altre
professioni, o i medesimi all’interno di altre attività professionali storicamente eseguite.

Ma anche la Società nel suo complesso dovrebbe avvertire il disagio di un tale stato di cose: è illusorio, infatti, credere che un indebito appesantimento delle procedure possa essere a costo zero.
Si paga in termini di tempo, unica risorsa non riproducibile, e di denaro per dovere affrontare maggiori oneri e conseguenti costi.
Chiediamo che la semplificazione tanto sbandierata dalla politica, debba essere effettivamente tale e non possa essere cancellata da società private che, sventolando la bandiera della tutela per tutti, impongono operazioni lesive della dignità e della professionalità di tecnici iscritti ad albi/collegi/ordini sotto l’alta vigilanza del Ministero della Giustizia.

03 ottobre 2022


Ala Assoarchitetti, Arch. Bruno Gabbiani;

Antec, Per. Ind. Amos Giardino;

Asso Ingegneri ed Architetti, Arch. Alberto Molinari;

Inarsind, Ing Carmelo Russo;

COMUNICATO STAMPA

COMUNICATO STAMPA

Si rende noto che ANTEC, quale Associazione sindacale a rilievo nazionale, rappresentativa, tra gli altri, degli interessi degli iscritti agli Albi professionali dei Geometri e dei Geometri Laureati, ha proposto ricorso al TAR Lazio (Roma – sez. V – nrg 8583/22) avverso gli atti dei Ministeri del Lavoro e del MEF volti all’acritica ed illegittima approvazione della delibera del Comitato dei delegati della Cassa Nazionale per la previdenza ed assistenza dei Geometri (CIPAG) del 24.11.2021, nella cui sede la Cassa Nazionale dei Geometri ha adottato la grave decisione di abolire la pensione di anzianità assentita per legge in favore degli iscritti, con gravissimo pregiudizio in danno della tutela previdenziale garantita per legge ai Geometri liberi professionisti.

L’iniziativa promossa da ANTEC è in linea di continuità con le iniziative già intraprese dal rispettivo Consiglio direttivo e volte a rappresentare nelle sedi istituzionali (ministeriali e parlamentari) l’illegittimità della pregiudizievole decisione assunta prima dalla CIPAG e poi dai Ministeri competenti”

Roma, 22/08/2022

Il Presidente Nazionale

Amos Giardino

Elezioni rinnovo EPPI

Modalità di voto


Le elezioni si svolgeranno esclusivamente in modalità telematica (art. 24 Regolamento Elettorale) dalle ore 07:00 del 2 maggio 2022 e senza soluzione di continuità, sino alle ore 17:00 del 6 maggio 2022, con servizio di assistenza agli aventi diritto al voto nella fascia oraria 9:00 – 17:00.


Possono esprimere il voto solo gli iscritti titolari di indirizzo PEC dichiarato e risultante negli archivi dell’Ente. Il PIN per l’esercizio del diritto di voto è generato su richiesta dell’iscritto compilando l’apposito form disponibile nell’AREA ELEZIONI della tua area riservata EppiLife.

L’elettore che abbia smarrito il PIN potrà chiederne uno nuovo compilando il form disponibile nell’AREA ELEZIONI della tua area riservata EppiLife.

ANTEC ha sottoposto Ai Candidati delle liste EPPI per il rinnovo del CDA e del CIG 4 punti qualificanti, che si trasmettono ai candidati delle liste che concorrono alle elezioni EPPI, con l’auspicio che siano valutati e recepiti nei rispettivi programmi.

PUNTI PROPOSTI

  1. Visione di azione sinergica degli organismi di categoria comprendente, anche, la parte sociale: CNPI, EPPI, ANTEC, individuando programmi ed obiettivi condivisi, da attuare nell’interesse precipuo della Categoria;

____________________

  1. Diversificazione della redistribuzione del contributo integrativo sui montanti degli iscritti più giovani, anche tralasciandone l’applicazione a quelli che, ormai, non vedrebbero significativi benefici derivanti da quelle crescite di montante contributivo;

____________________

  1. Contribuire alla valorizzazione del titolo, al fine di implementare la platea degli iscritti nel complesso degli organismi di categoria;
    1. Allo stesso scopo, individuare altre categorie similari e compatibili che, attraverso l’iscrizione agli Ordini dei Periti Industriali possano aderire ad EPPI;
    2. Promuovere ed incentivare il rapporto di collaborazione con gli Atenei, per il raggiungimento delle finalità istituzionali degli organismi dei Periti Industriali;
    3. Favorire, attraverso forme di assistenza incentivata, la presenza di tirocinanti negli studi professionali dei Periti Industriali;

____________________

  1. Consolidare e migliorare la trasparenza nei rapporti tra EPPI ed iscritti;
    1. Organizzare corsi di formazione previdenziale sul territorio, individuando referenti EPPI in ogni singolo Ordine territoriale.
    2. Mitigare le attuali forme limitative di partecipazione degli iscritti più giovani a concorrere alla gestione degli organi dell’Ente.

I candidati alla Presidenza delle due liste hanno cosí risposto:

Caro Amos,
grazie del contributo e degli spunti di riflessione che hai voluto recapitare alla ns. casella di posta
elettorale nella tua in qualità di presidente di Antec.
I “punti proposti” da Antec sui quali è stata chiesto il nostro orientamento sono particolarmente
stimolanti e sfidanti, ma è necessario preliminarmente fare una premessa: come tu sicuramente
saprai molti dei punti trattati attengono ad indirizzi politici dell’Ente e sono quindi riconducibili a
decisioni del Consiglio di Indirizzo Generale, mentre molte risposte anche puntuali si trovano, peraltro,
nel nostro programma dove, senza entrare nel dettaglio, vengono esaminate tutte le tematiche che
interessano l’ente e del quale ti invito a prenderne visione (www.esperienzaecontinuitapercrescere).
Sul versante culturale, la nostra platea di iscritti, e in particolare quella appartenente alle fasce di età più
giovani, va accompagnata in un percorso di consapevolezza su qual è il metodo di calcolo nel nostro
sistema previdenziale e quali sono i fattori che determineranno il nostro assegno pensionistico di primo
pilastro.
La riforma pensionistica ha investito la nostra società nella metà degli anni novanta, portando al definitivo
superamento del metodo di calcolo delle pensioni c.d. “retributivo” in favore del metodo “contributivo”.
Per la nostra Categoria, priva fino a quel giorno di una copertura previdenziale obbligatoria, ha voluto dire
trovarsi da un giorno all’altro a fare i conti con una realtà che, soprattutto i più giovani, devono conoscere
perché vi adeguino in tempo i propri comportamenti.
Eppi persegue da anni questo obiettivo attraverso gli Appuntamenti sul Welfare, incontri annuali dei
dirigenti Eppi con la platea dei propri iscritti presso ogni sede di Ordine territoriale.
E’ certamente auspicabile che questo fondamentale processo di educazione previdenziale venga strutturato,
anche attraverso la formula individuata – che, tra l’altro, permetterebbe la crescita e la formazione di una
futura classe dirigente.
Il futuro della Categoria è dei giovani e perciò vanno aiutati nell’accesso alla professione e non solo.
Ogni iniziativa volta ad incrementare i montanti previdenziali degli iscritti va perseguita, a maggior ragione
quando questa va a tutelare i giovani.
E’ assolutamente interesse anche di Eppi promuovere e sostenere iniziative condivise, che portino alla
crescita culturale e numerica della Categoria. E’ quello che Eppi ha fatto e sta facendo attraverso varie
iniziative, quali, ad esempio, gli Eppi in Tour, con i quali si intende rappresentare le eccellenze del lavoro
del perito industriale.
Massima disponibilità a proseguire su questa strada, anche in modo sinergico con tutti gli attori coinvolti.
Allo stesso scopo, individuare altre categorie similari e compatibili che, attraverso l’iscrizione agli Ordini
dei Periti Industriali possano aderire ad EPPI riteniamo che questa sia materia di competenze dell’Organo
di rappresentanza della Categoria e che eventuali azioni di supporto vadano concordate con il Cnpi.

Dopo queste, ritenute necessarie, premesse riprendiamo i “punti proposti” da Antec sui quali è stata
chiesto il nostro orientamento ai quali puntualmente cerchiamo di dare una risposta:

1) Visione di azione sinergica degli organismi di categoria comprendente, anche, la parte sociale:

CNPI, EPPI, ANTEC, individuando programmi ed obiettivi condivisi, da attuare nell’interesse
precipuo della Categoria.
E’ assolutamente interesse anche di Eppi promuovere e sostenere iniziative condivise, che portino alla
crescita culturale e numerica della Categoria.
La condivisione è un passaggio fondamentale nell’individuazione di queste possibili iniziative,
rappresentando Eppi una platea di iscritti non sovrapponibile agli iscritti agli ordini territoriali e, per
questo, soggetta ad un regime di vigilanza assimetrico rispetto agli altri organismi di categoria.

2) Diversificazione della redistribuzione del contributo integrativo sui montanti degli iscritti più
giovani, anche tralasciandone l’applicazione a quelli che, ormai, non vedrebbero significativi
benefici derivanti da quelle crescite di montante contributivo.

Ogni iniziativa volta ad incrementare i montanti previdenziali degli iscritti va perseguita, a maggior
ragione quando questa va a tutelare i giovani.
Per quanto sia materia che esula dalle competenze del Cda, si rappresenta la difficoltà, anche giuridica,
di attuare questa decisione, a tutti gli effetti discriminatoria.
Il concetto di entità “trascurabile” o “non significativa” potrebbe non essere considerato rilevante dai
ministeri vigilanti, così come potrebbero suscitare rimostranze da parte degli iscritti che vedessero
penalizzato il proprio assegno pensionistico da questa scelta.

3) Contribuire alla valorizzazione del titolo, al fine di implementare la platea degli iscritti nel
complesso degli organismi di categoria.

E’ quello che Eppi ha fatto e sta facendo attraverso varie iniziative, quali, ad esempio, gli Eppi in Tour,
con i quali si intende rappresentare le eccellenze del lavoro del perito industriale. Massima disponibilità
a proseguire su questa strada, anche in modo sinergico con gli Ordini territoriali.
La professione di perito industriale trova nei territori ampio riscontro e a testimoniarlo sono gli stessi
redditi che evidenziano un primato del lavoro professionale dei periti industriali rispetto a quello di altre
professioni pur vicine. Vi è, inoltre, da parte nostra, la massima consapevolezza che è il lavoro che
genera i redditi, mentre questi alimentano i montanti previdenziali. Il rapporto stretto tra lavoro, redditi e
previdenza non può, dunque prescindere dalla tutela e dalla valorizzazione del titolo.
Allo stesso scopo, individuare altre categorie similari e compatibili che, attraverso l’iscrizione agli
Ordini dei Periti Industriali possano aderire ad EPPI.

4a) Promuovere ed incentivare il rapporto di collaborazione con gli Atenei, per il raggiungimento
delle finalità istituzionali degli organismi dei Periti Industriali.

Riteniamo che questa sia materia di competenza dell’Organo di rappresentanza della Categoria e che
eventuali azioni di supporto vadano concordate con il Cnpi.
Riteniamo che l’autonomia e il rispetto dei ruoli vadano valorizzati al fine di massimizzare i risultati
Favorire, attraverso forme di assistenza incentivata, la presenza di tirocinanti negli studi professionali dei
Periti Industriali.
Eppi interviene su questa materia con un capitolo dedicato dei benefici assistenziali, attraverso contributi
erogati ai professionisti che ospitano tirocinanti. E’ una forma di assistenza, ancorché sia anche in questo
caso il Cig a doverla individuare, per noi assolutamente condivisibile.
Organizzare corsi di formazione previdenziale sul territorio, individuando referenti EPPI in ogni singolo
Ordine territoriale.
Eppi persegue da anni questo obiettivo attraverso gli Appuntamenti sul Welfare, incontri annuali dei
dirigenti Eppi con la platea dei propri iscritti presso ogni sede di Ordine territoriale.
Attraverso questa formula è stato possibile incontrare ogni anno, nelle sedi indicate dagli ordini, migliaia
di periti industriali liberi professionisti e non, unitamente a praticanti.
E’ certamente auspicabile che questo fondamentale processo di promozione ed educazione previdenziale
venga strutturato anche attraverso la formula individuata – che, tra l’altro, permetterebbe la crescita e la
formazione di una futura classe dirigente.

4b) Mitigare le attuali forme limitative di partecipazione degli iscritti più giovani a concorrere alla gestione
degli organi dell’Ente.


Non esiste alcuna forma o norma limitativa della partecipazione dei giovani alla gestione dell’ente, a parte
la norma che prevede la maturazione di un’esperienza almeno quinquennale in ambito amministrativo.
Tale norma, di per sé, non è tanto volta ad escludere i giovani dal governo dell’ente, quanto piuttosto a
garantire l’ingresso in Eppi di colleghi che abbiano le conoscenze base di un processo amministrativo.
Spero di essere stato esaustivo ma ancora una volta ti invito a consultare il ns. sito nel quale sicuramente
e con dovizia di particolari potrai trovare molte delle risposte che la curiosità tipica del perito industriale
ti induce ad approfondire.

Con stima
Paolo Bernascon

Preg.mo Presidente ANTEC
Per. Ind. AMOS GIARDINO
Grazie per l’opportunità che ci dai per approfondire le tematiche contenute nel ns. programma elettorale e
grazie per gli spunti che ci sottoponi.
Sostanzialmente i ns. punti n° 1, 2 e 3 corrispondono perfettamente a quanto da Te segnalato.
Ma, andiamo per ordine:

1) Visione di azione sinergica degli organismi di categoria comprendente, anche, la parte sociale:
CNPI, EPPI, ANTEC, individuando programmi ed obiettivi condivisi, da attuare nell’interesse precipuo
della Categoria;

Come è ben intuibile dalla lettura del punto 1 del nostro programma, il presupposto politico della auspicabile
nostra gestione fonda sulla centralità della figura del Perito Industriale.
Pertanto non si può prescindere dal dover contemperare, nel suo interesse, tutte le voci che possono contribuire
alla individuazione dei temi e delle scelte che andranno intraprese per la crescita e per l’affermazione della
figura professionale.
Il CNPI nella gestione della politica di categoria dei Periti Industriali, l’EPPI nella gestione della Previdenza
e dell’Assistenza ai Periti Industriali, l’ANTEC quale parte sociale della categoria; tutti loro possono e devono
contribuire, ognuno per la sua parte, alla crescita della professione di Perito Industriale.

2) Diversificazione della redistribuzione del contributo integrativo sui montanti degli iscritti più giovani,
anche tralasciandone l’applicazione a quelli che, ormai, non vedrebbero significativi benefici derivanti da
quelle crescite di montante contributivo;

Nel nostro punto 2 di programma si tratta ampiamente dell’argomento di cui al 2° vostro spunto di riflessione e
come è ben leggibile, forte è il nostro impegno in tal senso.
D’ altra parte, così come è ben noto ai più, costruire un montante contributivo dignitoso passa, paradossalmente,
per cospicui versamenti contributivi fin dal primo inizio della carriera professionale e ciò ad un giovane,
all’inizio dell’attività è quasi certamente impossibile.
E’ per questo che ci sembra possibile aderire a questa buona idea, intesa come aiuto ai giovani a meglio
guardare al loro futuro previdenziale, rendendo, anche, così più appetibile l’adesione alla cassa.
A questo fine si potrebbe riservare una quota parte del contributo integrativo o quota proveniente dai maggiori
utili degli investimenti della Cassa, al fine di ottenere una maggiore rivalutazione dei singoli montanti.
Il punto potrà essere approfondito e sarà oggetto di apposito studio sulle modalità di attuazione, naturalmente
in caso di elezione.
Inoltre, non possiamo assolutamente perdere di vista anche i Colleghi pensionati per i quali la Cassa,
attualmente, non fa nulla: malgrado che questi abbiano contribuito alla formazione della ns. Riserva
Straordinaria con i loro montanti che, ricordo continuano ad essere investiti ma, non più rivalutati…
Anche chi non raggiunge un trattamento pensionistico dignitoso e, non può recuperare il proprio montate
(contribuzione superiore a 5 anni) vorremmo legare la restituzione del montante ad un minimo per un
trattamento pensionistico “decoroso”, per il resto, con la restituzione del montante, potremo liberare le risorse
dell’Ente che,altrimenti si trova a gestire queste posizioni con un ulteriore aggravio di tempi e costi.

3) Contribuire alla valorizzazione del titolo, al fine di implementare la platea degli iscritti nel complesso
degli organismi di categoria;
Allo stesso scopo, individuare altre categorie similari e compatibili che possano aderire ad EPPI;
Promuovere ed incentivare il rapporto di collaborazione con gli Atenei, per il raggiungimento delle
finalità istituzionali degli organismi dei Periti Industriali;
Favorire, attraverso forme di assistenza incentivata, la presenza di tirocinanti negli studi professionali
dei Periti Industriali;

Ampio spazio e molteplicità di spunti sono contenuti nel nostro programma relativamente alla complessità
dei temi proposti nel vostro 3° elemento di riflessione.
In particolare ci piace richiamare quanto previsto ai punti 7, 8 e 9 del programma di Obiettivo Comune.
In realtà la nostra visione, mette in primo piano la crescita della categoria, che alla luce dei possibili sviluppi
legislativi, ove opportunamente interpretati ed attuati, prefigurano possibili ricadute positive sull’ampliamento
della platea degli iscritti all’albo e, di conseguenza alla cassa.
Siamo convinti che decisioni di rilevanza per l’intera categoria, quale la eventuale cooptazione di altri
professionisti nella ns. cassa, vadano condotte con trasparente coinvolgimento di tutti gli iscritti con
una specifica informativa e con appositi incontri sul territorio; scelte di questa natura, non riteniamo corretto,
non possono essere calate dall’alto senza considerare l’impatto che possono significare sui nostri colleghi.

4) Consolidare e migliorare la trasparenza nei rapporti tra EPPI ed iscritti;
Organizzare corsi di formazione previdenziale sul territorio, individuando referenti EPPI in ogni

singolo Ordine territoriale.
Mitigare le attuali forme limitative di partecipazione degli iscritti più giovani a concorrere alla

gestione degli organi dell’Ente.

Anche qui non possiamo non rilevare convergenze, compiutamente espresse ai 4, 5 e 8 del nostro programma.
Difatti più volte rileviamo e registriamo diffuso malcontento da parte degli iscritti alla cassa, per ciò che
riguarda la comunicazione con l’Ente; questo ci ha posto e ci pone nella necessità di esserne giusti interpreti e
di porre le condizioni per far tornare ad essere dialogante l’Ente con l’iscritto, che, attualmente, tende a sentirsi
vessato anziché assistito.
E’ per questo che istituiremo lo sportello di “ Previdenza amica “, anche interagendo con gli Ordini Territoriali,
facendo partecipare in modo significativo gli iscritti al dibattito per recepire le loro richieste, i loro suggerimenti
e, non ultimo per importanza, anche le loro recriminazioni.
Tutto questo dovrà essere inserito in un processo di “alfabetizzazione” previdenziale che possa, in futuro,
formare adeguatamente i prossimi Dirigenti di Categoria.

Cordialmente i candidati di “ Obiettivo Comune”














Comunicato stampa: ANTEC si oppone all’abolizione della pensione di anzianitá per i Geometri e chiede audizione ai Ministeri vigilanti

ANTEC, Associazione Nazionale Tecnici Liberi Professionisti, Associazione di Categoria Datoriale, Rappresentante degli interessi dei Liberi Professionisti: Geometri, Periti Industriali, Periti Agrari ed Agrotecnici attraverso i propri legali chiede, nell’ambito delle rispettive competenze, che la Cassa Italiana di Previdenza e Assistenza dei Geometri Liberi Professionisti voglia annullare, revocare in autotutela e/o comunque interrompere l’iter procedimentale di abrogazione della pensione di anzianità, di cui all’art. 3 dell’attuale regolamento di previdenza e assistenza; che gli intestati Ministeri, nell’esercizio delle loro prerogative di vigilanza e controllo, vogliano respingere la delibera del 24/11/2021 del Comitato dei Delegati della Cassa Geometri negandone l’approvazione e, per l’effetto, lasciare in vigore il regolamento di previdenza e assistenza attualmente vigente, ratione temporis, che include, all’art. 3, la pensione di anzianità tra le prestazioni previdenziali erogabili dalla Cassa Geometri.

ANTEC inoltre formula espressa richiesta di audizione presso i Ministeri competenti.

ANTEC ritiene illegittimo ed inammissibile il provvedimento di modifica regolamentare attuato dalla Cassa Geometri sulla scorta dei principi previdenziali vigenti nel nostro ordinamento, che il Comitato dei Delegati della Cassa Geometri possa deliberare l’eliminazione tout court, letteralmente da un giorno all’altro, della pensione di anzianità, che costituisce uno dei pilastri del sistema previdenziale sulla quale hanno fatto affidamento, per decenni, tutti i Geometri e ciò, per di più, in assenza di valide motivazioni giuridico-contabili.

La delibera votata il 24 novembre 2021, come ampiamente dimostrato, non risulta sorretta da alcuno dei requisiti e presupposti che legittimano l’autonomia regolamentare delle casse professionali private, in quanto non rispetta né il principio di gradualità né quello di equità generazionale e lede gravemente il principio inderogabile del pro rata.

Roma,11 febbraio 2022

Il Presidente Nazionale

A mos Giardino

ANTEC INTERVIENE A TUTELA DEI PROFESSIONISTI CONTRO L’INIQUO PROVVEDIMENTO DELLA CASSA GEOMETRI

ANTEC, su segnalazione di alcuni iscritti è venuto a conoscenza che in data 4 dicembre 2021, i professionisti iscritti alla Cassa di Previdenza Geometri, sono stati informati con una nota trasmessa a mezzo PEC a firma del DIRETTORE GENERALE Dott.ssa Maria Luisa Caravita di Toritto che si riporta testualmente:

In particolare, è stato deliberato di abrogare, a decorrere dal 1° gennaio 2022, l’istituto della pensione di anzianità di cui all’art. 3 del Regolamento per l’attuazione delle attività di previdenza ed assistenza a favore degli iscritti e dei loro familiari. Contestualmente è stata introdotta, all’art. 34, cc. 6 bis e 6 ter, del citato Regolamento, la facoltà di anticipare la fruizione della pensione di vecchiaia con calcolo misto di cui all’art. 34, c. 6, rispetto al requisito anagrafico di 67 anni. Coloro i quali abbiano maturato 60 anni di età anagrafica e 40 anni di effettiva contribuzione potranno fruire infatti di un trattamento pensionistico anticipato con una riduzione della sola quota di prestazione calcolata con il sistema reddituale, in misura pari all’1% per ogni mese di anticipo rispetto al requisito anagrafico di 67 anni di età con una riduzione minima del 12%.. È comunque prevista la salvaguardia dell’importo derivante dall’applicazione del calcolo contributivo di cui all’art. 33, c. 2, del Regolamento e l’accesso al nuovo trattamento è possibile solo ove l’importo spettante sia almeno pari a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale di cui all’art. 3, c. 6, della legge n. 335/1995”.

Il provvedimento, portato in votazione dal Comitato dei Delegati della Cassa Geometri nella Seduta del 24 novembre 2021, è stato contestato da numerosi Delegati, ottenendo il seguente risultato cioè 111 favorevoli, 31 contrari e 3 astenuti.

Ritenendo irregolare il sopracitato provvedimento, per i seguenti motivi:

  • Irrispettoso della Gerarchia delle Fonti, infatti un atto regolamentare non può cancellare la pensione di anzianità prevista per legge agli articoli 1 e 3 LEGGE 20 ottobre 1982, n. 773 ”Riforma della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei geometri”;
  • In attesa di approvazione da parte dei Ministeri vigilanti
  • Il provvedimento non risulta pubblicato sul sito della Cassa Geometri, come previsto dalla normativa sulla TRASPARENZA AMMINISTRATIVA
  • Il provvedimento, se attuato é fortemente lesivo dei diritti nel calcolo pensionistico dei Geometri liberi professionisti

Pet questi motivi ANTEC é intervenuto diffidando il Presidente della Cassa Italiana di Previdenza e Assistenza dei Geometri liberi professionisti

Geom. Diego Buono dal dall’attuare, dal 1 gennaio 2022 come comunicato agli iscritti in data 4 dicembre 2021, la delibera del Comitato dei Delegati della Cassa Geometri nella Seduta del 24 novembre 2021.

Inoltre ANTEC ha trasmesso una nota alla Commissione parlamentare per il controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, ed in qualità di titolari dei Ministeri vigilanti: Al Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali On. Andrea Orlando ed il Ministro dell’economia e delle finanze On. Daniele Franco,

per chiedere la non approvazione della delibera del Comitato dei Delegati della Cassa Geometri della Seduta del 24 novembre 2021

  • SI ALLEGANO I DOCUMENTI SCARICABILI

RELAZIONE DEL PRESIDENTE DI FINE ANNO 2020

Caro collega, è finito il 2020, un anno che ha messo a dura prova tutti noi, sia per l’aspetto sanitario che economico, ma soprattutto ha determinato grandi cambiamenti nelle nostre abitudini e delle attività professionali.

La crisi economica che perdura ormai dal 2008, si è aggravata ulteriormente in seguito alla pandemia.

Molte attività non sono state in grado di supportare l’impatto economico, coinvolgendo di fatto le nostre attività.

Per non gravare ulteriormente sui bilanci nell’anno 2020 abbiamo deciso di rinviare la richiesta di pagamento della quota associativa, anche se alcuni colleghi hanno provveduto spontaneamente al versamento della quota e in alcuni casi anche versando un importo maggiorato rispetto i 20,00 euro previsti come socio sostenitore, a loro esprimo particolare ringraziamento.

In quest’anno le attività pubbliche di ANTEC, già programmate sul territorio, non hanno potuto essere attuate, ciò nonostante la nostra attività a tutela dei professionisti non si è fermata, al contrario, è stata molto intensa anche nel periodo di lockdown.

Attraverso la videoconferenza i presidenti delle associazioni dell’area tecnica, sono state redatte numerose istanze condivise, che Confprofessioni ha portato in discussione ai tavoli del Governo; attività che non si è mai fermata e sta continuando anche oggi in modo proficuo.

Nello specifico ANTEC è stata promotrice dell’azione collaborativa di tutte le associazioni di categoria dell’area tecnica aderenti a Conprofessioni, che oggi agiscono in piena sinergia all’interno di Confprofessioni.

Congiuntamente con le altre associazioni dell’area tecnica, ANTEC ha prodotto una serie di documenti finalizzati a sensibilizzare la Giunta di Confprofessioni sulle problematiche specifiche delle delle professioni tecniche.

L’unitarietà delle Associazioni di Categoria delle professioni tecniche, ha consentito un maggior peso all’interno di Conprofessioni e i primi risultati si sono visti già nella modifica di quanto era previsto dai DCPM e successivamente modificato, che in una prima fase escludevano dal sostegno di ultima istanza le attività professionali non iscritte alla gestione separata dell’INPS, con la presentazione ai “tavoli del Governo” delle nostre istanze, nella sostanza, sono state recepite.

Altra azione congiunta dell’area tecnica ha riguardato la richiesta dell’obbligatorietà dell’equo compenso per le attività professionali anche nei confronti dei committenti privati. Istanza che è stata recepita con il “superbonus 110%” e riconfermata nella legge di bilancio 2021.

La pressante azione di ANTEC, in sinergia con le altre associazioni delle professioni tecniche ha portato ad ottenere risultati positivi anche nella legge di bilancio 2021 tra queste:

  • Fondo per l’esonero dal pagamento dei contributi previdenziali dei lavoratori autonomi, dei liberi professionisti.
  • Proroga detrazioni per le spese di riqualificazione energetica e di ristrutturazione edilizia
  • Proroga del Superbonus 110%
  • Chiariti i dubbi di interpretazione sull’obbligo di assicurazione per i professionisti
  • Modifiche alla disciplina straordinaria del Fondo di garanzia PMI
  • Misure per il sostegno alla liquidità delle piccole e medie imprese
  • estensione della disciplina dell’equo compenso ai liberi professionisti che eroghino le proprie prestazioni nell’ambito del c.d. superbonus

Questi sono solo i primi, ma importanti risultati, ottenuti con un costante, e non semplice, lavoro di mediazione e condivisione dei documenti prodotti.

Siamo consapevoli che le Professioni Tecniche in questa emergenza sono state le più penalizzate, purtroppo saranno le ultime a ripartire quando finirà l’emergenza sanitaria, ma non finirà l’emergenza economica.

Le Professioni Tecniche fanno parte dell’indotto delle filiere collegate a tutti i codici ATECO, e le nostre attività sono strettamente legate alla disponibilità economica ed alla convenienza del fare investimenti del comparto produttivo e commerciale.

Senza investimenti da parte del comparto produttivo e degli enti pubblici non possono ripartire progettazioni e consulenze, di conseguenza non ripartiranno nuove commesse per i professionisti.

Per questo insieme alle altre associazioni dell’area tecnica, nell’assemblea elettiva per il rinnovo di Confprofessioni, ove è stato riconfermato alla presidenza Gaetano Stella e in Giunta i due rappresentanti dell’Area Tecnica, abbiamo chiesto un’attenzione particolare alle problematiche dell’area tecnica, la più penalizzata in questo periodo.

Il Presidente Stella ha recepito il nostro stato di emergenza ed ha formalmente riconosciuto la necessità di sostenere prioritariamente l’area Tecnica in tutte le sedi istituzionali.

Attraverso la bilateralità di E.BI.PRO, FondoProfessioni e CadiProf sono stati attivati nuove iniziative a sostegno e a tutela dei professionisti iscritti alle Associazioni aderenti a Confprofessioni, anche se senza dipendenti.

Iniziative per il finanziamento della formazione dei professionisti e dei dipendenti degli studi professionali, l’assistenza sanitaria integrativa per i professionisti i famigliari e i dipendenti degli studi professionali.

Attraverso la piattaforma BEPROF a noi dedicata, accessibile da PC, o da App su smartphone e tablet, che ti invito a scaricare ed a registrarti gratuitamente da PC al sito https://beprof.it/ , potrai essere costantemente informato sulle opportunità riservate attraverso convenzioni e avere puntuali informazioni legislative fiscali e novità normative che riguardano la nostra professione. Inoltre a breve sarà attivata una sezione della piattaforma BEPROF dedicata interamente ad ANTEC, attraverso questo strumento sarà possibile erogare ulteriori servizi ai nostri iscritti.

A livello Regionale ANTEC è presente con propri nostri delegati in 13 consigli di Confprofessioni Regionali e in molti casi i anche eletti nelle rispettive Giunte.

Riteniamo la la presenza a livello territoriale sia determinante per la tutela dei nostri interessi professionali, attraverso la partecipazione delle Confprofessioni Regionali ai tavoli istituzionali, per questo intendiamo nel corso del 2021 essere presenti in tutti i Consigli Regionali di Confprofessioni.

Siamo altresì consapevoli che la ripresa sarà molto faticosa, per questo l’azione di ANTEC può essere determinante per agevolare la ripresa.

Per fare questo però abbiamo bisogno, oggi più che mai, di una grande forza, nelle Associazioni di Categoria la forza si misura con il numero di iscritti, per questo ogni adesione è determinante per l’ottenimento dei risultati.

Ti invito, se non lo hai ancora fatto, a rinnovare la tua iscrizione ad ANTEC ed a sensibilizzare i colleghi, Periti Industriali, Geometri, Periti Agrari ed Agrotecnici ad aderire ad ANTEC.

Se non lo hai ancora fatto, puoi versare le quote del 2020 e e del 2021 con un unico bonifico bancario.

Gli importi della quota associativa annuale sono di 20,00 euro sia per il 2020 che per il 2021.

Puoi effettuare il pagamento delle due annualità con un unico bonifico bancario

PAGAMENTO TRAMITE BONIFICO BANCARIO

IBAN:IT86S 02008 30270 000105303110

UNICREDITBANCA AG.CASALBORGONE (TO)

intestato a ANTEC Associazione Nazionale Tecnici Liberi Professionisti

causale: Nome Cognome quote associative anni 2020 – 2021

Ti invito anche ad aggiornare i tuoi dati compilando il modulo di iscrizione direttamente dal sito compilando il modulo di iscrizione

Se ritieni che ANTEC, in questo periodo abbia svolto adeguatamente il proprio compito e ritieni importante per il nostro futuro rafforzare ANTEC puoi contribuire con un maggiore importo come socio sostenitore.

Nel salutarti cordialmente, auguro a te ed ai tuoi cari un Buon 2021

Roma: 1 gennaio 2021

Il Presidente Nazionale

Per. Ind. Amos Giardino

DOCUMENTO DI CONFPROFESSIONI AGLI STATI GENERALI DELL’ECONOMIA

Confprofessioni in occasione dell’incontro tra le parti sociali e le istituzioni in occasione degli “STATI GENERALI DELL’ECONOMIA” ha presentato un documento articolato che recepisce le richieste formulate congiuntamente dalle sei Associazioni dell’Area Territorio e Ambiente di Confprofessioni: ALA ASSOARCHITETTI – ASSOINGEGNERI – ANTEC – FIDAF – INARSIND –SINGEOP

Per un rilancio duraturo
Il Position Paper di ConfProfessioni sul piano illustrato dal Presidente
del Consiglio alle parti sociali durante gli Stati Generali dell’economia del Giugno 2020
Verso la manovra economica 2021


Gli Stati Generali dell’economia organizzati nello scorso mese di Giugno dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri hanno rappresentato un utile e costruttivo momento di ascolto e dialogo tra istituzioni e parti sociali sull’agenda economica e sociale che
Parlamento e Governo sono chiamati a determinare, a partire dai prossimi provvedimenti allo studio e poi, più compiutamente, nella prossima legge di bilancio.
ConfProfessioni ha partecipato al confronto nella consapevolezza del momento delicatissimo che l’economia italiana sta attraversando: la crisi determinata dall’epidemia è infatti intervenuta su una realtà già fragile in termini di crescita e di equità e coesione sociale.

Per il Mef i Professionisti iscritti alle Casse sono figli di un Dio minore

LETTERA APERTA AI GRUPPI PARLAMENTARI DI CAMERA E SENATO

Per il Mef i Professionisti iscritti alle Casse sono figli di un Dio minore.

Il Mef boccia le correzioni per l’ inclusione dei professionisti iscritti alle Casse di previdenza al contributo a fondo perduto, previsto dal decreto rilancio, a causa dei costi troppo elevati.

Nulla sono valsi gli emendamenti presentati per correggere l’esclusione dei professionisti iscritti alle Casse di previdenza private dal contributo a fondo perduto, su cui in molti hanno sollevato dubbi di incostituzionalità, sono stati bocciati dal ministero dell’Economia, che ha espresso parere negativo per il costo troppo elevato dell’operazione.

Anche i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate di sabato scorso con la circolare n°15/2020, in merito al “perimetro soggettivo” di chi può beneficiare del contributo a fondo perduto, di cui all’art. 25 del DL34/2020 (decreto Rilancio), è il caso di parlare più di equivoco all’esclusione dei liberi professionisti, ma di deliberata volontà, anche se, solo pochi giorni fa la sottosegretaria al lavoro, Francesca Puglisi aveva auspicato che l’esclusione dei professionisti da questa misura di sostegno potesse essere corretta dal Parlamento in sede di conversione del decreto in legge, un auspicio accolto da onorevoli appartenenti ad alcuni gruppi politici anche di Governo.

Per il Mef la platea è troppo estesa e il provvedimento avrebbe un costo elevato per il Governo.

Non c’è più solo l’evidente incongruenza di un contributo a fondo perduto, che la norma riconosce alle persone fisiche con partita IVA individuale, che svolgono attività economica nel settore dell’artigianato, del commercio, dei servizi e mille altri ancora, ma esclude rigorosamente le persone fisiche con partita IVA individuale che svolgono attività economica nelle libere professioni ordinistiche.

C’è adesso anche la conferma ufficiale che, se quella stessa attività professionale viene svolta nella forma di “società tra professionisti”, invece che in forma individuale, il contributo a fondo perduto allora spetta.

L’Agenzia delle Entrate, però, riesce nell’acrobazia interpretativa ad affermare che il riferimento ai lavoratori dipendenti è solo una “norma di chiusura” e che un “lavoratore dipendente” che è anche un esercente “attività d’impresa” o di lavoro autonomo può accedere al contributo fondo perduto.

Alla discriminazione orizzontale tra le persone fisiche, in funzione della tipologia di attività economica svolta dal lavoratore autonomo, si assomma la discriminazione verticale all’interno della medesima attività economica.

Ma quanto vale, invece, la sopravvivenza di una parte attiva e importante di questo Paese?

L’ultradecennale grave crisi ha comportato una contrazione del mercato talmente rilevante, da aver prodotto la chiusura di un elevato numero di studi professionali, con relativa perdita di saperi, esperienze e posti di lavoro (perdute 120.000 imprese e 600.000 posti di lavoro).

La deregolamentazione selvaggia del mercato del lavoro delle professioni tecniche, giustificata dal mito della concorrenza senza regole, ha generato la perdita di ogni dignitoso e coerente rapporto tra il compenso professionale e la responsabilità e l’importanza delle prestazioni svolte, sul piano della sicurezza e del benessere e della vita dei cittadini italiani.

L’alterno atteggiamento degli indirizzi politici verso il settore libero professionale ha fatto si che ad una legge volta a favorire l’aggregazione professionale, finalizzata alla maggiore capacità organizzativa, sia seguito un “regime fiscale agevolato” non applicabile alle strutture professionali associate, creando discriminazioni tra i singoli professionisti e quelli associati, alterando le regole basilari del libero mercato, e che di fatto, suggerisce il ricorso alla disaggregazione delle strutture degli studi professionali, al fine di contenere l’entità della pressione fiscale.

La Pandemia COVID-19 ha ulteriormente e pesantemente aggravato la crisi sofferta dai liberi professionisti dell’Area Tecnica, per effetto delle misure restrittive resesi necessarie per limitare la diffusione del virus, la larga maggioranza degli studi professionali è stata costretta alla chiusura pressoché totale, in quanto le attività professionali sono costituite prevalentemente da relazioni interpersonali dirette (incontri, appuntamenti, sopralluoghi, visite etc.) che non possono essere gestite soltanto in smart working.

I professionisti ordinistici, già esclusi dal contributo per la sanificazione, ora anche dal contributo a fondo perduto previsto nel decreto rilancio, non sono in grado di sopravvivere in un regime di disparità di trattamento dalle altre attività economiche ed alle conseguenze del fermo forzato dell’attività, in piena crisi economica, per le professioni tecniche i tempi della ripresa si prospettano molto lunghi.

Disparità che sono in contrasto con i dettati Costituzionali e con le raccomandazioni dell’Europa.

La crisi sta colpendo molto duramente i professionisti, con queste disparità di trattamento, molti studi professionali, in particolare quelli individuali, non potranno sopravvivere e rimanere nel mercato se non si faranno immediatamente interventi mirati.

Per questo mi appello a tutti i Parlamentari, affinché, con il Proprio Ruolo nelle Sedi Istituzionali, possano adoperarsi per eliminare queste ingiustificate disparità di trattamento.

Roma, 17 giugno 2020

Il Presidente Nazionale

Amos Giardino

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